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"Scrivere righe, buttare per aria matite, cecare lo stile, così senza fretta". Un Karma che può essere sintetizzato da queste poche parole (Nove Nove - Giornate a Righe), perché sono convinto che «è il fatto di narrare in sé che ha significato, non c’è l’idea di un significato specifico che deve giustificare il racconto» (Gianni Celati). Per dire qualcosa in più su di me, inizio prendendo in prestito dal mio amico Ilario una frase che appare sulla sua bio e la faccio mia: "Born In southern Italy in a picturesque city called Terracina"; vado avanti col dire che sono arrivato a Roma per completare i miei studi e per iniziare a lavorare; vi risparmio i passaggi intermedi ma, insomma, la mia curiosità mi ha spinto a fare parecchi lavori, a provare tante cose, ci sono però alcune costanti che hanno accompagnato più o meno le mie giornate a righe: la passione per la musica, per la scrittura e per la registrazione dei suoni. E poi, dentro lo specchio, sempre un rospo che ride...
Oggi faccio l'insegnante di tecnica del suono in una scuola pubblica di cinema e multimediale (il Cine TV Roberto Rossellini) e, all'occorrenza, continuo a fare il tecnico del suono e, soprattutto, continuo a scrivere e righe, gettare per aria matite, cercare lo stile, così, senza fretta e a cercare di capire, ogni tanto, cosa vuole quel rospo.

Costa fatica, non paga, ho dolore alle dita, no fama
Fuga dal mondo reale so mettermi in croce, no, non mi do pace; odio il rumore chi tace che strano, l’amore coi tuli Lescano, solo coi muri - caccio vampiri Blade, parliamo!
Conto le mie fughe guardo queste righe dentro lo specchio c’è un rospo, lui ride. La faccio drastica, la mia bolla di plastica mi uccide! ("NoveNove", Giornate a righe)
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